Da stella del calcio mondiale a calciatore anonimo. Dele Alli è diventato in pochissimo tempo l’ennesimo talento che non è arrivato dove invece avrebbe potuto. I migliori anni della sua carriera li ha vissuti sotto la guida tecnica di Mauricio Pochettino, ora allenatore del Chelsea rivale di quel Tottenham che entrambi hanno reso grande tra il 2015 ed il 2019.
Anni d’oro per il club della Londra del Nord, di cui però restano i rimpianti per aver soltanto sfiorato sia due volte la Premier League (nel 2016 si è arreso solamente al Leicester di Claudio Ranieri) sia nel 2019 la Champions League, quest’ultima persa in finale contro il Liverpool. Di mezzo anche il Mondiale del 2018 vissuto da protagonista con l’Inghilterra che si classificò quarta.
Da quando però il tecnico argentino non l’ha più guidato nel suo percorso di crescita, Dele Alli si è perso. Forse anche perché non compreso, probabilmente anche per qualche suo demerito: José Mourinho, che intanto attende rinforzi per la sua Roma, lo ravvisò del rischio di perdersi, accusandolo di non affrontare gli allenamenti con il giusto atteggiamento, come si può vedere nel documentario All In Or Nothing dedicato agli Spurs.
Dele Alli e Pochettino di nuovo insieme?
Prima il trasferimento all’Everton e poi il prestito al Besiktas, Dele Alli non sembra più riuscire a dimostrare tutto il suo valore. Il perché se lo chiede anche e forse soprattutto Pochettino, che in conferenza stampa si è espresso sul suo momento: “Voglio capire cosa sta succedendo per poterlo aiutare. È un bravo ragazzo ed ha la mentalità, inoltre è ancora giovane”.
Parole che potrebbero essere state pronunciate anche per lanciare un messaggio al Chelsea. In un’estate di calciomercato in cui il club di Todd Boehly non vorrebbe ricorrere a spese esagerate, acquistare il trequartista classe 1996 potrebbe anche rivelarsi una mossa vincente. Certamente la competizione non manca nel suo ruolo, ma l’ottimo rapporto con il suo vecchio allenatore potrebbe rilanciarlo.
